Con il termine Cultura del Fayyum si intendono due periodi denominati A e B. Nel periodo "Cultura del Fayyum A" si ebbe un'evoluzione millenaria (5000 - 4000 a.C. circa) degli antichi popoli residenti nella regione. Durante questo periodo avvenne il passaggio dalla fase di raccolta del cibo a quella della coltivazione agricola. Anche se non restano che poche tracce di edifici monumentali, la zona del Fayyum è di particolare interesse archeologico per lo studio dell'Egitto ellenistico e romano e, più in generale, della globalizzazione del Mediterraneo realizzata prima da Alessandro e, poi, dall'impero romano. Infatti, oltre ai pregevoli ritratti del Fayyum, nell'area sono stati trovati innumerevoli depositi di papiri, ben conservati grazie al clima asciutto della regione, che hanno restituito frammenti di opere greche o paleocristiane perdute, testimonianze storiche importanti (fra l'altro un elenco di faraoni egiziani con le relative cronologie che è stato fondamentale per ricostruire la successione delle dinastie) nonché una minuziosa documentazione della vita quotidiana che copre l'arco di circa un millennio.

Le prime ricerche in merito furono eseguite da Flinders Petrie dal 1887 al 1890 e proseguite dagli instancabili oxfordiani Bernard Pyne Grenfell e Arthur Surridge Hunt. Più che la capitale Crocodilopoli si sono rivelate ricche di reperti le località di Gurob e Hawara. La maggior parte dei papiri si trovavano nelle tombe, seppelliti insieme ai morti o addirittura usati per avvolgerne le mummie, oppure in depositi di rifiuti.     

Wikipedia: al-Fayyum