Imhotep, chiamato anche "Immutef", "Im-hotep", "li-em-Hotep" o "Imouthes" secondo Africano (2700 a.C. circa – 2630 a.C. circa), è stato un architetto, medico e astronomo egizio vissuto nel corso della III dinastia. Imhotep, figlio dell'architetto di Menfi Kanofer e della giovane Khreduonkh, proveniente dalla provincia di Mendes, ricevette un'educazione liberale e si distinse fin dalla giovane età per la sua poliedricità intellettuale. I suoi meriti lo condussero a ricoprire con prestigio la carica di visir sotto il regno di Zoser, potendo, in tal senso, essere assimilato al personaggio biblico Giuseppe, figlio di Giacobbe, anch'egli consigliere prediletto di un faraone. Nonostante non siano disponibili fonti accurate sulle mansioni svolte da Imhotep in persona, i titoli attribuitigli sono molto indicativi della sua posizione: «Cancelliere del faraone d'Egitto e a lui solo secondo, dottore, amministratore del Gran Palazzo, di nobiltà ereditaria, sommo sacerdote di Eliopoli, architetto, capo carpentiere, capo scultore e capo vasaio.» Imhotep, "il coordinatore di tutti i lavori del faraone", fu anche un architetto di primo rango e fu probabilmente l'ideatore della piramide a gradoni di Saqqara, meglio conosciuta come piramide di Zoser.

L'arte produttiva di Imhotep è inoltre associata al primo tempio di Edfu, che si tramanda sia stato realizzato a partire da un progetto d'ispirazione divina: «Il direttore dei lavori fu Imhotep, il figlio di Ptah, il grande Dio di Menfi, e padre e figlio, unendo le loro forze, produssero il primo tempio a Edfu, in uno dei periodi più antichi della storia egizia.» (I sacerdoti di Edfu in merito alle origini del loro tempio.) Imhotep ricoprì inoltre l'importante compito di "Kheriheb her tep", traducibile con "primo sacerdote lettore". Quest'ultimo aveva il compito di recitare le letture dal libro sacro e, siccome la religione egizia credeva che questi testi religiosi avessero poteri magici, era considerato un ponte tra il mondo divino e quello terreno. Il Kheri-heb prendeva inoltre parte alla liturgia delle offerte funerarie, in cui si riteneva che le offerte assumessero sostanza spirituale; il sacerdote, in comunione con i cari del deceduto, mangiava i cibi santificati per entrare in contatto con il morto e con le divinità protettrici.

Questa figura presiedeva anche il rituale dell'apertura della bocca, in cui si tentava di dare sembianze umane ad una statua simulacro del faraone defunto, aprendogli la bocca come se potesse parlare e inumidendogli gli occhi come se potesse vedere. Poiché ricopriva tali ruoli, il Kheri-heb era considerato il mediatore privilegiato tra il faraone e le potenze ultraterrene. In riferimento al rituale di imbalsamazione, si riporta che: «La tua anima si unisce a Imhotep, mentre tu ti trovi nella valle dei morti, ma il tuo cuore si rallegra, perché non ti stai recando nella terra tumultuosa di Sebek e in virtù del fatto che tu sei come un figlio nella dimora accogliente del padre e fa ciò che è gradito nella città di Tebe.[16]» Si ritiene che la mastaba di Imhotep, non ancora ritrovata, dovesse sorgere nel deserto della città di Menfi, poco distante dalla piramide di Saqqara, nei pressi del Serapeo e dell'attuale villaggio di Abusir.  

Wikipedia: Imhotep