La Lettera ai Filippesi è uno dei testi del Nuovo Testamento che la tradizione cristiana e il largo consenso degli studiosi attribuisce a Paolo di Tarso. Scritta fra il 53 e il 62, per la comunità cristiana fondata da Paolo stesso a Filippi. La lettera è stata scritta da Paolo di Tarso. La paternità paolina dello scritto è oggi «universalmente accettata» praticamente da tutti gli studiosi di esegesi biblica, sia antichi che moderni. L'inno cristologico citato in 2,5-11 potrebbe essere, secondo alcuni teologi, più antico della lettera: Paolo riprenderebbe qui una delle primissime tradizioni cristiane. Secondo il biblista Bart Ehrman, tale inno potrebbe rappresentare una delle più antiche composizioni cristiane, scritta verso la fine degli anni 30 del I secolo. La lettera si occupa di dimensioni specifiche dell'identità e della vita cristiana. Il tema più frequente è quello della gioia. Lo scritto contiene inoltre uno dei brani autobiografici più importanti dell'epistolario paolino 3,5-14, nel quale viene accennato anche il tema della giustificazione per mezzo della fede, che sarà poi meglio sviluppato nella Lettera ai Galati e nella Lettera ai Romani: «e di essere trovato in lui, non con una mia giustizia derivante dalla legge, ma con quella che deriva dalla fede in Cristo, cioè con la giustizia che deriva da Dio, basata sulla fede» (3,9). 

 

Wikipedia: Lettera ai Filippesi

 

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