Hammurabi, raramente citato in italiano come Ammurabi (in accadico: 𒄩𒄠𒈬𒊏𒁉 Khammurabi; dall'amorreo: Ammurapi, cioè "Ammu guarisce"; 1810 a.C. circa – 1750 a.C.), è stato un sovrano babilonese, sesto re della I dinastia di Babilonia. Viene ricordato per aver unificato la bassa Mesopotamia in un potente impero e soprattutto per aver promulgato una raccolta di leggi nota come Codice di Hammurabi, che rappresenta uno dei primi esempi di leggi scritte della storia. Non si conosce esattamente il periodo di regno di Hammurabi in quanto le datazioni per il periodo si basano su allusioni ad eventi astronomici rintracciate in testi paleo-babilonesi dei tempi del re Ammi-saduqa, che gli astronomi hanno interpretato in modi molto diversi. Le datazioni possibili per Hammurabi sono: 1848-1806 a.C. (cronologia lunga) 1792-1750 a.C. (cronologia media) 1728-1686 a.C. (cronologia corta) Hammurabi ereditò il trono della città di Babilonia dal padre Sin-muballit; in quel tempo Babilonia era un regno minore inserito in un complesso sistema di città-stato disposte lungo la pianura della Mesopotamia in eterno conflitto tra di loro per il controllo dei terreni agricoli più fertili.

I primi anni del suo regno furono pacifici in quanto Hammurabi utilizzò il suo potere soprattutto per intraprendere una serie di opere pubbliche, tra cui la fortificazione delle mura della città a scopo difensivo, il restauro di alcuni templi e lo scavo di una estesa ed efficiente rete di canali, il più importante dei quali garantiva l'irrigazione da Nippur a Eridu e si chiamava "Hammurabi è l'abbondanza del popolo". Negli ultimi decenni si tende ad utilizzare la cronologia media. In seguito con una risoluta politica espansionistica arrivò a dominare tutta la valle del Tigri e parte di quella dell'Eufrate. Tali campagne militari lo portarono in un primo momento a spingersi verso sud conquistando, nel settimo anno di regno le città di Uruk e di Isin, ma successivamente rinunciò ad altre azioni militari verso meridione ripiegando, verso nord-ovest ed est. Seguirono vent'anni (1785-1765 circa) di stallo, poiché le posizioni di forza di Babilonia ed Eshnunna impedivano a entrambe un attacco diretto l'una verso l'altra.

La situazione cambiò soltanto nella fase finale del regno di Hammurabi, quando con l'appoggio delle stesse città che avrebbe poi annesso al suo regno, riprese la guerra e conquistò le sue alleate Larsa e Mari e la nemica Eshnunna. Nel 37º e 38º anno si scontra poi più volte con l'Assiria, che corrispondeva all'alto Tigri, riuscendo però solo a ridimensionarla. La regione resta infatti indipendente. Unificando così i paesi di Sumer e di Akkad pose fine all'ultima dinastia sumerica di Isin e a ogni velleità di indipendenza delle antiche città-stato sumere. Babilonia, dal nome della capitale, assume le caratteristiche di regione unitaria (il "paese di Babilonia"), che si andrà a contrapporre, più tardi, alla settentrionale Assiria. Con abile strategia diplomatica e militare Hammurabi tentò un'imponente opera di unificazione politica dei diversi popoli della Mesopotamia, arrivando fino alle tribù del deserto e riordinò lo stato accentuando la componente semitica.

Del resto erano molti i dialetti semitici parlati nella regione, mentre il sumerico, non più parlato, era la lingua sacra conosciuta e studiata solo dai dotti, così, per volontà di Hammurabi, il babilonese, variante dell'accadico, divenne di uso comune anche come lingua scritta della diplomazia e venne adottata in tutto l'impero. Anche nella religione ci fu un riordinamento del pantheon mesopotamico, ricco di divinità con nomi diversi ma talvolta con le stesse caratteristiche, quindi i teologi di Hammurabi raggrupparono in triadi gli dei, ad esempio Anu-Enlil-Ea (Cielo, Aria, Acqua) oppure Sin-Shamash-Ishtar (Luna, Sole, Venere) ... . Però i numerosi dei, anche se opportunamente catalogati in base ad affinità e sistemati in precise gerarchie con attribuzione di precise caratteristiche, sono, per Hammurabi, meno importanti del dio della capitale, Marduk, nel quale si concentrano quattro o cinque miti sumeri.

Comincia infatti con Hammurabi l'ascesa del culto di Marduk a capo del Pantheon babilonese, che si concluderà soltanto in epoca Cassita. Non intese essere venerato come divinità, seguendo in tal modo il modello sumerico e si fece proclamare, secondo il modello accadico, "Re delle Quattro Parti del Mondo"; ebbe anche il titolo di "Sole di Babele". Il cosiddetto Codice di Hammurabi è un interessante documento sulla società paleo-babilonese e anche il monumento più significativo di quest'epoca purtroppo avara di ritrovamenti archeologici, in quanto gli strati della città di Babilonia databili a quel periodo si trovano sotto gli imponenti edifici delle epoche successive.  

Wikipedia: Hammurabi