La battaglia di Susa fu uno degli scontri fondamentali nella pluriennale campagna degli Assiri contro gli Elamiti. Il re assiro Assurbanipal si era stancato degli attacchi degli Elamiti contro i Mesopotamici e decise di distruggere Susa come punizione. Nel 648 a.C., il re assiro Assurbanipal aveva dovuto contenere l'ennesima intrusione elamita in Mesopotamia, sottomettendo la riottosa Babilonia insorta con supporti da Elam. Nel 647 a.C., Assurbanipal mosse contro la capitale elamita di Susa. Una tavoletta portata alla luce nel 1854 da Austen Henry Layard a Ninive rivela Assurbanipal come un "vendicatore", in cerca di soddisfazione per le umiliazioni che gli Elamiti avevano inflitto ai Mesopotamici nel corso dei secoli.

Assurbanipal detta la punizione assira dopo il suo riuscito assedio di Susa:

«Ho conquistato Susa, la grande città santa, dimora dei loro dei, sede dei loro misteri. Sono entrato nei suoi palazzi, ho aperto i loro tesori dove si accumulavano argento e oro, beni e ricchezze [...] Ho distrutto la ziggurat di Susa. Ho rotto le sue scintillanti corna di rame. Ho ridotto a nulla i templi di Elam; i loro dèi e dee li ho dispersi ai venti. Ho devastato le tombe dei loro re antichi e recenti, ho esposto al sole e portato via le loro ossa verso la terra di Ashur. Ho devastato le province di Elam e sulle loro terre ho seminato il sale.»(Assurbanipal)

Gli Assiri mantennero il controllo di Susa sino al 617 a.C., quando la città fu conquistata dai Medi. 

Wikipedia: Battaglia di Susa

 

 immagine: Una vista dell'acropoli (Susa)