La battaglia del Lago Regillo è una delle prime leggendarie vittorie romane. L'anno in cui si svolse la battaglia non è del tutto certo. In genere si situa nel 496 a.C., anche se per Tito Livio i dittatori furono creati nel consolato di Tito Ebuzio Helva e Gaio Veturio Gemino Cicurino, e quindi nel 499 a.C.. Secondo la narrazione dello storico patavino Tito Livio in Ab Urbe condita libri , Tarquinio il Superbo, dopo essere stato cacciato da Roma, aveva cercato aiuto in varie città vicine. Il principale sostegno gli venne da Porsenna, lucumone di Chiusi, che però ammirato dall'eroismo dei vari Orazio Coclite, Muzio Scevola e Clelia (la vergine fuggitiva restituita al re e rimandata da lui a casa) decise di interrompere i suoi attacchi a Roma e di liberarsi dell'alleanza con l'ormai anziano deposto re romano. Tarquinio e i suoi seguaci, che nel frattempo erano stati espropriati dei loro beni a Roma, dovettero trovare rifugio a Tusculum, governata dal genero di Tarquinio, il dittatore Ottavio Mamilio. Mamilio passò i successivi tre anni a preparare la guerra contro Roma, aizzando i Latini che, d'altra parte, erano già predisposti per combattere i Romani.

Il problema dei Romani non era la capacità bellica dei consoli, ma il fatto di essere sospettati di parteggiare per la fazione dei Tarquini, evidentemente ancora dotata di un certo seguito nella città. Roma per alcuni anni si era trovata in una condizione di guerra fredda con continue provocazioni da e verso i popoli confinanti e con continue chiamate alle armi che però sfociavano in taciti accordi fra le città. I Tarquini che avevano posto la loro base a Tuscolo, si stavano adoperando per riprendere le ostilità con un supporto militare organizzato. Ottavio Mamilio si era attivato per formare una lega latina e per organizzare un esercito di dimensioni sufficienti da riuscire a vincere i potenti vicini. Livio racconta che, essendo consoli Tito Ebuzio Helva e Gaio Veturio Gemino Cicurino (secondo la cronologia varroniana era il 499 a.C.), fu assediata Fidene, conquistata Crustumerio e Preneste defezionò dalla Lega Latina passando al campo avversario.

La guerra con i Latini era diventata inevitabile. Nell'anno 498 a.C. nella Selva Ferentina si tennero riunioni dove si formò una alleanza detta Lega Latina. Trenta città si unirono per scrollarsi il peso di Roma. L'anno successivo i Latini conquistarono la fortezza di Corbium. Sia i Romani che i Latini provarono ad attirare le popolazioni limitrofe dalla propria parte inviando delle ambascerie, ma Etruschi, Volsci, Ernici e Rutuli, tutti rifiutarono di partecipare al prossimo conflitto alleandosi con una delle due parti in causa. Infine, nel 496 a.C., le formazioni della Lega e una coorte di fuoriusciti romani al seguito dei Tarquini iniziarono le operazioni belliche. Le forze latine assommavano a circa 40.000 fanti e 3.000 cavalieri. Erano consoli Aulo Postumio Albo Regillense e Tito Verginio Tricosto Celiomontano quando Roma dovette fronteggiare una battaglia più pericolosa delle altre; infatti dopo alcuni anni di combattimenti con i popoli vicini, i romani si trovarono davanti sul campo, assieme ai Tuscolani, Lucio Tarquinio e i fuoriusciti romani che vedevano l'ultima possibilità di vendicarsi e rientrare in patria da vincitori.

I Latini sferrarono l'attacco. La battaglia fu violentissima. La battaglia era stata lunga e la fanteria romana era stanca, i nemici stavano prendendo il sopravvento. Postumio allora chiese ai cavalieri di scendere dai cavalli e aiutare i fanti nelle loro azioni. «Obbedirono all'ordine: balzano giù da cavallo, volano nelle prime file e protendono i loro piccoli scudi davanti alle insegne. Subito i fanti riprendono animo, quando vedono i giovani della nobiltà dividere con loro il pericolo combattendo nello stesso modo. Allora finalmente i Latini furono ricacciati, e il loro esercito battuto cominciò a ripiegare.» Erano le fasi conclusive; i cavalieri romani risalirono sui loro destrieri e si diedero ad inseguire i nemici in fuga. La fanteria tenne dietro. Venne conquistato il campo latino. La sconfitta fermò definitivamente le velleità dei Latini che dovettero accettare la supremazia di Roma, che comunque da lì a pochi anni, nel 493 a.C. stipulò un accordo di pace con le città Latine, chiamato Foedus Cassianum, dal console romano Spurio Cassio Vecellino. Ma i Romani furono abbastanza saggi da non sfruttare troppo le popolazioni assoggettate, tanto che qualche anno dopo, verso il (462 a.C.), i tuscolani furono i più fedeli alleati di Roma quando la città, stremata da una micidiale pestilenza, ne ricevette l'aiuto contro le popolazioni degli Equi e dei Volsci. La battaglia del Lago Regillo è una delle prime leggendarie vittorie romane. Leggendaria sia perché non si hanno riferimenti precisi (i documenti sembra siano stati perduti nell'incendio seguito all'invasione dei Galli di Brenno), sia perché il risultato della battaglia, inizialmente sfavorevole ai guerrieri dell'Urbe, si dice fosse deciso dall'apparizione dei mitologici Dioscuri: Castore e Polluce.       

Wikipedia: Battaglia del lago Regillo

La battaglia del lago Regillo nellinterpretazione di Tommaso Laureti big

La battaglia del lago Regillo nell'interpretazione di Tommaso Laureti