Nella Chiesa cristiana primitiva, i Sette Diaconi della comunità di Gerusalemme, scelti in modo tale da consentire agli apostoli di focalizzarsi nella preghiera e nella predicazione del Verbo e per dare risposta ai fedeli di lingua greca circa il sostentamento delle loro vedove. La nomina dei Sette Diaconi è descritta negli Atti degli Apostoli: «In quei giorni, mentre aumentava il numero dei discepoli, sorse un malcontento fra gli ellenisti verso gli Ebrei, perché venivano trascurate le loro vedove nella distribuzione quotidiana.

Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: «Non è giusto che noi trascuriamo la parola di Dio per il servizio delle mense. Cercate dunque, fratelli, tra di voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di saggezza, ai quali affideremo quest'incarico. Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al ministero della parola». Piacque questa proposta a tutto il gruppo ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timòne, Parmenàs e Nicola, un proselito di Antiochia. Li presentarono quindi agli apostoli i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani.» Scelti dalla comunità dei credenti, essi furono colmati di Spirito Santo, in modo analogo a quanto è riferito degli apostoli dopo la Solennità di Pentecoste.

 

I Sette Diaconi furono:
Stefano protomartire
Filippo, detto l'Evangelista
Pròcoro
Nicànore
Timòne
Parmenàs
Nicola di Antiochia.

Wikipedia: Sette diaconi  Stefano protomartire

foto Dettaglio di un affresco nella Cappella Niccolina, opera di Beato Angelico, raffigurante San Pietro mentre consacra i Sette Diaconi. S. Stefano martire è genuflesso.