Filistei (ebraico פְלִשְׁתִּים pelištīm; arabo فلستيون filastiyyūn) furono un antico popolo del bacino del Mediterraneo che abitò la regione litorale della terra di Canaan, pressappoco fra l'attuale Striscia di Gaza e Tel Aviv (gli archeologi hanno messo in luce a nord di questa città, nel sobborgo di Tell Qasile, le rovine d'una città filistea). Da loro prende il nome la regione della Palestina. I Filistei furono una popolazione che si stanziò attorno al 1200 a.C. nella regione storica della Palestina (Philistia); alcune ricerche archeologiche indicherebbero che la loro popolazione nel XII secolo potesse ammontare a 25000 individui e che fosse diventata di 30000 nel secolo successivo. Archeologicamente potrebbero essere identificati con il popolo dei Peleset, citato nelle iscrizioni egiziane di Medinet Habu tra i Popoli del Mare che attaccarono l'Egitto durante il regno del faraone Ramses III, circa nel 1177 a.C. Un consistente indizio della loro origine egea sarebbe l'elmo piumato e le armi di tipo acheo, da loro indossate nelle raffigurazioni. La stessa Bibbia sottolinea la diversità etnica dei Filistei rispetto al popolo d'Israele: nel libro del profeta Amos, i Filistei sarebbero originari di "Kaftor", un territorio che la maggior parte degli studiosi moderni assimilerebbe alla "Keftiu" dei geroglifici egiziani di Amarna, e cioè all'isola di Creta. Nel 1966, infatti, l'archeologo tedesco Elmar Edel ha pubblicato alcuni testi del tempio del faraone Amenofi III che localizzerebbero in Keftiu le città cretesi di Cnosso, Festo e Amnisos e, in altre aree vicine, la città di Micene e l'isola di Citera. Anche nel testo ebraico del libro di Geremia, i Filistei sarebbero indicati come "popolo di Cretesi" e i "superstiti di Kaftor". L'identificazione è resa certa da Amos 9:7 ed Ezechiele 25:16, che usa il termine "Cretei" nel corso d'un oracolo di maledizione contro i Filistei. Tuttavia, il fattore decisivo che dimostra archeologicamente l'origine egea, o – molto più probabilmente – micenea, dei Filistei è il rinvenimento, nelle aree oggetto di scavo, di ceramica importata del tipo definito del tardo Miceneo IIIb negli strati precedenti al 1200 a.C. e la produzione in loco della ceramica micenea del tipo IIIc (submicenea) negli strati successivi.

Sebbene i Filistei abbiano adottato molto rapidamente la cultura e la lingua dei Cananei, una loro origine indoeuropea è stata suggerita sulla base delle pochissime parole della lingua filistea originaria sopravvissute, che mostrano radici indoeuropee.

Dopo l'abbandono della loro lingua originaria, i Filistei parlarono una lingua cananaica (gruppo appartenente alle lingue semitiche e che comprendeva diverse lingue della regione, tra cui il fenicio e l'ebraico); dopo la perdita dell'indipendenza adottarono, come tutte le popolazioni dell'Israele antica, l'aramaico, non distinguendosi più dal resto dell'area nella successiva evoluzione linguistica.

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