Il primo concilio di Costantinopoli, secondo concilio ecumenico della Chiesa cristiana, fu convocato dall'imperatore Teodosio I e tenuto tra maggio e luglio del 381. Insieme ai concili di Nicea I, Efeso e Calcedonia, fu determinante nello stabilire la questione trinitaria e cristologica. Il carattere ecumenico del concilio, a cui non prese parte alcun esponente della Chiesa occidentale, fu confermato dal concilio di Calcedonia nel 451, ma solamente con papa Gregorio I fu definitivamente annoverato tra i concili ecumenici.

Dopo il concilio di Nicea del 325 che aveva dichiarato eretico l'arianesimo, accusato di negare la divinità di Gesù, tale dottrina tornò in vigore proprio a Costantinopoli per opera di Eusebio di Nicomedia che, dopo una serie di trascorsi burrascosi dovuti alle sue posizioni teologiche non propriamente ortodosse, riuscì a ritrovare l'appoggio dell'imperatore Costantino, tanto da battezzarlo in punto di morte. Nel tempo trascorso a corte, Eusebio riuscì inoltre a convincere i successori dell'imperatore Costantino I (in particolar modo Costanzo II che ottenne, dopo una serie di guerre fratricide, il controllo dell'Impero) ad appoggiare l'arianesimo.

Wikipedia: Concilio di Costantinopoli I