La famiglia dei Conti di Tuscolo (in latino Comites de Tusculana o de Tusculo) è stata una famiglia nobile italiana, appartenente al gruppo delle famiglie baronali romane, che governò su gran parte dell'Agro Romano e dei Colli Albani tra il X e il XII secolo, influenzando le vicende interne di Roma, dello Stato Pontificio e della stessa Chiesa cattolica attraverso il cosiddetto "papato di famiglia". Il "papato di famiglia" era una formula politica che risolveva il problema della convivenza tra il potere civile e quello religioso, contrariamente al sistema politico diarchico adottato da Alberico di Spoleto che vedeva il potere civile sotto il suo controllo e quello religioso in mano a pontefici di sua scelta. In punto di morte, Alberico, sapendo che dopo di lui il sistema diarchico non avrebbe più funzionato e temendo l'intervento di Ottone I di Sassonia, volle unificare i due poteri facendo giurare ai nobili romani di eleggere, dopo la morte di papa Agapito II, suo figlio Ottaviano, che divenne, un anno dopo, papa Giovanni XII. La roccaforte feudale di questa famiglia, che a Roma era attestata presso la Basilica dei Santi XII Apostoli, fu l'antica città di Tusculum, fondata in epoche remote prima della stessa Roma e rasa al suolo nel 1191 con il declinare della potenza dei Conti tuscolani: oggi di essa rimangono gli interessanti scavi archeologici di Tusculum, siti nei Castelli Romani, in un'area ricadente nei comuni di Grottaferrata, Monte Compatri e Monte Porzio Catone. Il titolo di conte in realtà non deriverebbe tanto dal rapporto di feudalità con la cittadina di Tuscolo, ma dal loro titolo di conti del Sacro Palazzo Lateranense.

Wikipedia: Conti di Tuscolo