I principali missionari tra gli Slavi furono i santi fratelli Cirillo e Metodio. Cirillo, presbitero e filosofo a Costantinopoli, e suo fratello Metodio, monaco e abate presso Cizico, furono mandati dall'imperatore Michele III e dal patriarca Fozio nella Grande Moravia. I loro notevoli successi sono dovuti alla traduzione della Sacra Scrittura e dei testi liturgici nella lingua popolare slava. Furono invitati a Roma dal papa Nicola I per fare una relazione sul lavoro svolto. Cirillo morì poco dopo, Metodio fu fatto arcivescovo della Pannonia, ma incontrò notevoli difficoltà. Presso i Bulgari lavorarono dopo la metà del IX secolo sacerdoti greci. I patriarchi di Costantinopoli Fozio e Ignazio si occuparono molto della conversione dei Rus' (Rus' di Kiev). Il principe Vladimir I di Kiev, per ragioni religiose e politiche, ricevette il Battesimo (988); ben presto seguì quello delle classi dirigenti. Per gli Ungari o Magiari la conversione al cristianesimo si svolse lentamente nel corso dei secoli X e XI. L'Ungheria divenne come la Polonia un avamposto della cultura occidentale verso l'Oriente asiatico e greco-scismatico. È vero che dopo la morte di Stefano II si sollevò una cruenta ribellione pagana; ma Bela I distrusse rapidamente e per sempre la potenza del paganesimo, che però nelle usanze del popolo sopravvisse ancora a lungo. Il papa Gregorio VII appellandosi a una donazione di Stefano fece valere diritti di vassallaggio della Sede Apostolica sull'Ungheria; canonizzò Stefano e suo figlio Emmerico. La missione medioevale raggiunse quindi successi grandi e permanenti, quando essa fu favorita dal re e dalle classi dominanti, fosse anche solo in seguito alla sconfitta di fronte a potenze cristiane. Questo nesso non è propriamente cristiano, bensì storicamente condizionato e in molti punti increscioso. Esso ha comunque trasmesso ai Germani e agli Slavi la fede cristiana e con essa i valori del mondo culturale occidentale.

Wikipedia: Chiesa ortodossa bulgara     Conversione al cristianesimo della Rus' di Kiev