Il teopaschismo (dal greco θεός = Dio e πάσχειν = soffrire) è una dottrina cristologica secondo la quale Gesù avrebbe sofferto sulla croce come Dio (unus de trinitate passus). La dottrina teopaschita venne sviluppata da monaci della Scizia nel 519, sostenuti da Giustiniano, nipote dell'imperatore di Costantinopoli Giustino I. Il patriarca di Costantinopoli Giovanni II di Cappadocia rifiutò tuttavia questa linea di pensiero, e fu per questo che i monaci sostenitori del teopaschismo si rivolsero a papa Ormisda, il quale propose una formula di compromesso, in quanto tale dottrina non era rispettosa del concilio di Calcedonia del 451: "una Persona della Trinità ha patito nella carne". Questa formula venne accolta dai monaci della Scizia e dal patriarca.

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