L'età del bronzo indica, rispetto a una data società preistorica o protostorica, il periodo caratterizzato dall'utilizzo sistematico ed esteso della metallurgia del bronzo che, per quanto riguarda l'Europa, si estende dal 3400 a.C. al 600 a.C. circa. Tale utilizzo potrebbe essere basato sulla fusione locale di rame e stagno estratti dai minerali oppure, come nel caso della Scandinavia, dal commercio del bronzo dalle aree di estrazione e/o produzione verso altre zone. La denominazione è stata introdotta dal religioso francese Nicolas Mahudel[1], il quale osservò che le sepolture dove si trovavano urne più rovinate generalmente contenevano oggetti di bronzo, mentre i manufatti di ferro erano presenti nelle tombe più recenti. La suddivisione fu successivamente ripresa dal ricercatore danese Christian Jürgensen Thomsen nel 1816 per la sua opera di classificazione delle antichità nazionali.


Riguardo alla metallurgia, i minerali allo stato naturale contengono tipicamente arsenico come comune impurità. I minerali di rame/stagno sono rari e ciò è confermato dal fatto che non c'erano bronzi di stagno nell'Asia prima del 3000 a.C. L'età del bronzo viene considerata come la seconda parte di un sistema definito "delle tre età", in riferimento alle società pre- e proto-storiche, sebbene ci siano alcune culture che hanno ampia documentazione scritta durante la loro età del bronzo. In questo sistema, in alcune aree del mondo, l'età del bronzo seguiva quella neolitica. D'altra parte, in molte parti dell'Africa subsahariana, il neolitico è seguito direttamente dall'età del ferro. In alcune parti del mondo l'età del rame segue quella neolitica e precede l'età del bronzo.

Oggi è generalmente ammesso che questo periodo succeda al calcolitico e preceda l'età del ferro. Dunque, come per gli altri periodi della preistoria, i suoi limiti cronologici variano notevolmente secondo l'ambiente geografico e culturale considerato. Nella civiltà latina, ad esempio, la distinzione tra rame e bronzo non era prevista neanche nell'ambito linguistico, e veniva usato lo stesso termine (aes, per il rame, e successivamente anche aes cuprum o solo cuprum, termine derivato dal fatto che importanti miniere erano state trovate nell'isola di Cipro) per indicare i due metalli. Nei forni di fusione la lega rame-stagno, cioè il bronzo, nacque probabilmente per l'aggiunta casuale di minerali misti contenenti tale elemento e solo in un secondo tempo ci si rese conto delle migliorate proprietà di resistenza meccanica e di aspetto. L'età del bronzo viene generalmente suddivisa in Bronzo antico, Bronzo medio, Bronzo recente e Bronzo finale e questi periodi, che servono come riferimento alla maggior parte delle cronologie, sono ulteriormente suddivisi in modo diverso regione per regione.

L'età del bronzo è ben conosciuta nell'Europa continentale, nelle regioni dell'Egeo, nel Vicino Oriente e in Cina, nella quale coincide con la dinastia Shang. È notevole il fatto che in America Latina le civiltà andine conobbero, nella loro fase di massimo sviluppo, una metallurgia basata sull'oro e sul rame fino alla conquista spagnola, mentre le civiltà mesoamericane come i Maya e gli Aztechi non erano andate oltre il neolitico. All'arrivo di Hernán Cortés i guerrieri aztechi affrontarono i fucili dei conquistadores spagnoli con lance a punta di ossidiana.