Uruk (sumero: 𒀕𒆠 Unugki; accadico: 𒌷𒀕 URUUNUG o 𒌷𒀔 Uruk; aramaico/ebraico: אֶרֶךְ ʼErech; greco: Ωρύγεια Ōrýgeia, Ορέχ Oréch od Ορχόη Orchóē; latino: Orchoë; e in arabo l'odierna وركاء Warkāʼ o أوروك ’Auruk) è un'antica città dei Sumeri e successivamente dei Babilonesi, situata nella Mesopotamia meridionale. Nel IV millennio a.C. il piccolo insediamento divenne una vera e propria città, la prima per cui sia possibile utilizzare questo termine; questo perché fu la prima ad avere due caratteri fondamentali per una città: la stratificazione sociale e la specializzazione del lavoro.

Uruk si trova oggi 20 chilometri ad est del fiume Eufrate, in una regione paludosa a circa 230 chilometri a sud-est di Bagdad. Secondo una moderna ipotesi, tuttora puramente speculativa, il nome "Iraq" deriverebbe da Uruk. Nel suo momento di massimo splendore, Uruk contava una popolazione di circa 80.000 abitanti che vivevano in 6 chilometri quadrati racchiusi da una doppia cinta di mura lunga 10 chilometri, rappresentando, al suo tempo, la più grande e popolosa città del mondo, oltre che una delle più antiche nella storia dell'uomo.

Il sito di Uruk fu occupato per almeno 5.000 anni, dal tardo periodo di Ubaid (4000 a.C.) fino all'inizio del III secolo a.C. Alla fine del IV millennio a.C. era uno dei più grandi insediamenti urbani della Mesopotamia, se non del mondo.

 

Eridu (oppure Eridug o Urudug, cuneiforme: 𒉣𒆠, sumero: NUNKI o EriduKI, accadico: Irîtu) fu un'antica città sumera della bassa Mesopotamia, corrispondente all'odierno Tell Abu Shahrain (Governatorato di Dhi Qar, Iraq), posta a undici chilometri a sud-ovest di Ur. Eridu fu per lungo tempo considerata la città più antica della Mesopotamia meridionale e tuttora si discute se sia stata la città più antica del mondo.

Eridu era la più meridionale di un gruppo di città sumere che crebbero attorno a templi, quasi in vista l'una dell'altra. Nella mitologia sumera, Eridu era la patria di Enki, che era considerato il suo fondatore e che fu noto agli Accadi come Ea. Il suo tempio era chiamato E-Abzu, per il fatto che si riteneva che Enki vivesse nell'Abzu ("acqua profonda"), un acquifero dal quale si credeva traesse origine tutta la vita. Eridu era la più meridionale fra le città che si erano sviluppate attorno ai templi nella bassa Mesopotamia. Molto probabilmente fu fondata vicino al golfo Persico, alla foce del fiume Eufrate, ma, a causa dell'accumulo di fango e detriti sulla linea costiera avvenuti attraverso i millenni, oggi i resti della città si trovano ad una certa distanza dal golfo, nella località di Abu Shahrain, in Iraq. Eridu sembra essere il primo agglomerato urbano dei Sumeri, cresciuto probabilmente attorno al V o IV millennio a.C. Secondo Gwendolyn Leick, la città di Eridu era disposta alla confluenza di tre ecosistemi separati che avevano dato vita a tre culture differenti. Negli strati più antichi di Eridu (strati 17-15, appartenenti alla fase detta appunto "di Eridu", ca. 5000 a.C.) è stata rintracciata un'importante novità in ambito urbanistico: è infatti qui che si hanno le prime evidenze di una sistemazione apposita, in spazi dedicati, dell'attività cultuale. Si tratta di piccoli edifici, di "cappelle", un inizio modesto ma certamente rivoluzionario rispetto alla tipologia abitativa, ad esempio, di Çatalhöyük, dove il culto veniva effettuato dentro le abitazioni private, caratterizzandosi come culto "familiare".

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